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sabato 22 dicembre 2012

Toni Thorimbert fotografato per MAX.


Qua ci sarebbe da scrivere un libro perché Toni Thorimbert per me è tanto.
Toni è LA fotografia come la intendo io, è l' atteggiamento giusto, la riflessione, lo studio, la ricerca e l' istinto mescolati nelle giuste dosi. 

Ogni parola scambiata con lui è maturazione, leggi una sua foto e ti trovi a cercare di capire te stesso.

Quando da Max mi hanno detto che avrebbero voluto anche lui tra i fashion insider, da fotografare mi si è letteralmente illuminato il cuore, certo Toni in quanto a stile può bacchettare chiunque ma il vero motivo non è questo.
Un paio di anni fa ho partecipato al suo worksop "L' esperienza del ritratto" perché pur conoscendolo già personalmente volevo approfondire alcune cose sul suo pensiero. 
Bene ecco la verifica, l' allievo che fotografa il maestro, e non così per testare se si è capito qualcosa ma per un lavoro serio, importante, di quelli che non puoi toppare perché ci sono troppe cose fondamentali in gioco.

Questa foto l' abbiamo scattata nel suo studio, che io adoro, dico l' abbiamo perchè il compito del click era mio ma il feeling giusto necessita sempre di interazione, anche solo mentale, tra i soggetti in gioco. Sono certo che se Toni avesse voluto mettermi i bastoni tra le ruote sarebbero stati davvero cazzi!
Toni buca l' obiettivo, sarà per il carisma, per lo sguardo, per l' esperienza, i movimenti, fatto sta che avremo fatto si e no 15 scatti e qualunque fosse stato scelto poteva essere quello giusto, questa cosa mi è capitata solo con lui e Paul Smith, inquadri, scatti e... magia, tutto è giusto e perfetto!

Grazie Toni! E visto che siamo in periodo Natalizio auguri!

sotto la foto originale e più in basso pubblicata sul sito di max



lunedì 3 dicembre 2012

Tommaso Zane per Max

Appuntamento alle 10 alle Colonne di San Lorenzo, Milano ovviamente.
Tommaso Zane e Mattia Maulini, redattore di Max, sono già seduti al tavolo del bar dove abbiamo appuntamento, mi siedo, caffè, sigarette e raccontarsi e farsi raccontare, in una parola conoscersi.
Non mi piace scattare per il gusto di ritrarre una persona, fare un ritratto è sempre un viaggio che 2 persone fanno insieme, alla fine guardando la foto si saprà chi è il narratore e chi il narrato ma solo perché uno ha deciso di prendere in mano la fotocamera e l' altro di essere fotografato. 
A questo punto è ovvio che scatteremo tra le colonne ed è ovvio che la foto è già stata decisa, anzi la foto è naturalmente nata durante le nostre chiacchiere.

Qua la foto pubblicata in basso la foto prima del taglio.




martedì 17 aprile 2012

Fabio Novembre fotografato per Maxim. Numero di aprile, speciale design.



Inutile raccontare chi è Fabio Novembre, lo conosciamo tutti. 
Forse l' unica cosa che tutti non sanno è che è una persona disponibilissima e veramente piacevole. 
A dimostrazione di questo vi dico solo che sono arrivato alle 11 al suo studio, alle 13 dovevo andarmene via, avevo a disposizione un paio d' ore per portare a casa il sevizio, e invece alle 13 eravamo al ristorante a parlare di design e di altre cose, quasi chiacchiere tra amici. 
Finito il pranzo le chiacchiere sono continuate nel suo studio e in casa sua con la moglie e una delle figlie. 
Alle 17,30 circa ci siamo salutati. 

Meravigliosa giornata. 

Di seguito 2 foto del numero di Maxim con il testo di Andrea Bertini e tutte le foto scattate, anche quelle che non sono state pubblicate.















mercoledì 25 gennaio 2012

Voglio che i vostri occhi abbiano le papille gustative.

Sono goloso. Di tutto.
Ci sono quelli che io la pasta tutta la vita, per me i dolci potrebbero anche non esistere, del pesce non posso sentire nemmeno l' odore.
Io no, io adoro tutto ciò che può entrarmi nello stomaco.
E quando mi viene richiesto di scattare cibi divento, ma solo cerebralmente, uno chef. No non so cucinare bene, ma so come deve essere un piatto ben cucinato e ben presentato.
Mi approccio alla fotografia di food con estrema calma, una sorta di meditazione culinaria, voglio che gli occhi di chi guarda le mie foto possano trasmettere il sapore, la temperatura, il gusto e il rertogusto dei soggetti fotografati.

Voglio che i vostri occhi abbiano le papille gustative.




domenica 8 gennaio 2012

Una foto al mese

Voglio riassumere il 2011 con 12 foto, una per ogni mese, quella che per me ha un significato particolare.
Niente pretese narrative, artistiche e culturali o di particolare interesse, solo ricordi personali scattati e post prodotti con l' iPhone usato anche per scrivere e pubblicare questo post.












lunedì 5 dicembre 2011

Robert Mapplethorpe fondazione Forma Milano

Robert Mapplethorpe in mostra alla fondazione Forma di Milano.
178 fotografie tra still life, fiori, ritratti, autoritratti, copri, pezzi di corpi, bambini, polaroid.
178 fotografie fatte di soli soggetti, i fondi sono quasi inesistenti, asettici, le composizioni perfette e movimenti armonici, la ricerca costante della perfezione ci aprono le porte al pensiero di Mapplethorpe che vede nella scultura la massima espressione artistica.


Lui stesso ha detto: “Se fossi nato cento o duecento anni fa, avrei potuto fare lo scultore, ma la fotografia è un mezzo molto veloce per vedere e per fare scultura”.


Ho fotografato le parole che introducono gli argomenti relativi alle opere perchè ritengo fondamentale cercare di capire il pensiero di ogni artista.
















giovedì 6 ottobre 2011

Per l' ennesima volta la morte ha sbagliato persona

Jobs ha influenzato positivamente la mia vita, mi ha facilitato il lavoro, suscitato nuovi interessi e stimoli, mi ha permesso di leggere, comunicare, ascoltare musica in maniera diversa, sta facendo appassionare i miei figli al giusto utilizzo della tecnologia.
Le sue scelte, il suo modo di pensare e di agire sono sicuramente riferimenti ed esempi importanti per tutti. 

Appena ho appreso della sua morte ho avuto la solita reazione, ogni volta che qualcuno muore giovane mi incazzo.

E' stato sempre così, forse perchè ho subito la morte dei genitori che ancora ero piccolo. 

E' così quando muore una persona alla quale la morte non ha lasciato il tempo di finire le sue cose: di essere genitore, figlio, amico, fidanzato, artista, cantante, scienziato, medico, cuoco, atleta, scrittore, maestro, commesso, meccanico, pensatore, confidente, socio, imbianchino... insomma gente che ancora deve finire di dare, di raggiungere un nobile scopo.

Non mi piace la democrazia della morte, non è giusto che di fronte a lei siamo tutti uguali.

Cara signora con la falce, apri gli occhi e smettila di scegliere a caso, ci sono tanti rifiuti umani da smaltire che ti divertiresti all' infinito scegliendo tra di loro, decidendo come farli morire e quanto farli soffrire.



venerdì 23 settembre 2011

Calendario Pirelli 1964 2007.

E' uscito in libreria nell' ottobre 2007.
Credevo di averlo perso durante il marasma del rifacimento dello studio qualche anno fa.
Invece no. Eccolo qua, stamani mi ha chiamato da uno scaffale della libreria.
È una raccolta, come dice il titolo dei calendari Pirelli di quegli anni.
È diviso per decenni, ogni decennio viene introdotto con poche parole, giusto un flash per puntualizzare e ricordare ció che ha contraddistinto quel periodo a livello sociale, economico, politico quindi culturale.


È un' oceano di foto meravigliose, ci vuole tempo per gustarselo e va gustato a più riprese perchè si corre il rischio che l' oceano diventi tempestoso.
Sembrerà di trovarsi dentro una lavatrice che centrifuga, vediamo e non capiamo più niente di quello che vediamo, vediamo solo tante cose, belle, meravigliose ma senza che nessuna ci rimanga dentro.
C' è bisogno di tempo, per questo libro e ogni volta che vogliamo assaporare, gustare, sognare.


Di seguito alcune pagine, l' introduzione di ogni decennio, la foto di gennaio 64 e di dicembre 07, e qualche immagine a caso.


Ho fotografato il libro con l' iphone perchè volevo rendere l' idea di cosa si prova a fare indigestione, a guardare senza riflettere, a non dedicare tempo, a farsi schiacciare dalla fretta.